La prima interrogazione sollevata dal consigliere di minoranza Francesco Di Battista nella scorsa seduta di Consiglio Comunale del 21 novembre riguardava il settore Contenzioso e in particolare la vicenda De Matteis. Di Battista ha chiarito innanzitutto che l’interrogazione era fatta da lui ma a nome anche dei consiglieri Francesco Russo e Antonella Matera. È ormai ben nota, dato che se ne è avuto ampio riscontro sugli organi di stampa, la vicenda giudiziaria che ha visto il Comune di Lucera soccombente dinanzi al TAR Puglia sede di Bari in un procedimento promosso appunto dal signor De Matteis e che comporterà, in base a quello che si sa, un risarcimento a carico delle casse comunali di circa due milioni di euro. Al netto del merito della questione giudiziaria, di cui per il consigliere è opportuno che si occupino nelle sedi opportune i professionisti incaricati, emergono tuttavia a dire dello stesso consigliere diverse e oggettive criticità di carattere politico e amministrativo sulle quali appare, secondo loro, doveroso fare chiarezza, prima fra tutte la mancata costituzione in giudizio dell’Ente nonostante la Giunta comunale avesse espressamente deliberato a favore di ciò.
Di Battista ha proseguito ricordando a tal proposito che benché il dirigente, dott. Raffaele Cardillo, dando esecuzione a quella delibera di Giunta avesse dato incarico all’avvocato Ignazio Lagrotta con un’apposita determina di resistere in giudizio, la costituzione in giudizio non è avvenuta. Bene ha fatto quindi l’amministrazione, secondo il consigliere, ad avviare o quantomeno ad annunciare l’avvio di un’indagine interna al fine di verificare perché il Comune non abbia fatto ciò ed eventuali responsabilità. «I sottoscritti consiglieri comunali – ha continuato l’esponente di Lucera 2.0 – nel ribadire la massima attenzione a tale indagine interna, sugli esiti della quale chiaramente chiediamo di essere informati, intendiamo però far rilevare che questa nuova tegola giudiziaria ha contribuito a far sorgere più di qualche legittimo dubbio sulla gestione del settore Contenzioso del Comune, che certamente pare meritevole di ulteriori verifiche e approfondimenti, infatti la mancata costituzione in giudizio dinanzi al TAR in questa vicenda processuale non sembra essere l’unico procedimento in cui il Comune risulta essere contumace, dato che la contumacia si verifica, da quello che sappiamo, abbastanza frequentemente soprattutto nei procedimenti di valore non superiore ai cinquemila euro». Il consigliere ha altresì fatto notare che è altrettanto vero però che la mancata costituzione dell’Ente, cui consegue quasi sempre la soccombenza, comporta un aggravio di spese e competenze legali oltre alle eventuali spese esecutive, spese di molto superiori alle cifre inizialmente richieste.
Tutto ciò premesso, i consiglieri hanno chiesto al sindaco Giuseppe Pitta e all’assessore al Contenzioso Claudio Venditti di fornire loro risposte a più interrogazioni facenti capo a un’unica richiesta. Primo quesito: «Cosa è emerso dall’indagine interna sulle cause della mancata costituzione nel giudizio amministrativo contro De Matteis? È stato firmato il mandato da parte del sindaco all’avvocato? A chi era addebitabile la responsabilità di questa grave mancanza e cosa intende fare l’Ente una volta accertata la stessa?». Seconda domanda: «In quanti giudizi il Comune, pur revocato in giudizio dinanzi all’autorità giudiziaria sia civile che amministrativa, è rimasto contumace?». Terza e ultima richiesta: «In quanti dei procedimenti in cui il Comune è rimasto contumace la Giunta comunale aveva invece deliberato la sua costituzione in giudizio e in quanti di essi erano state approntate le relative delibere di incarico e, le stesse, erano state comunicate al legale nominato dall’Ente?».
Il consigliere ha concluso la propria interrogazione chiedendo relativamente alle ultime due richieste, «comprendendo che non è semplicissimo andare molto indietro nel tempo», dettagliata risposta scritta corredata eventualmente anche da idonea documentazione qualora vi fosse.
L’assessore ha replicato informando innanzitutto che ovviamente si era già celebrata l’udienza d’Appello sul contenzioso De Matteis in data 10/11/2022 e che il Comune si era costituito per tempo, così si era discussa la cautelare. In ogni caso, come ha tenuto a chiarire Venditti, il TAR non aveva condannato il Comune a 2.236.000 euro, infatti nella sentenza non si trova la cifra in quanto essa detta unicamente dei criteri per la quantificazione, che rinviene dalla relazione che De Matteis ha presentato nel giudizio e che ha determinato il cosiddetto atto di giustificazione notificato al Comune. Inoltre il TAR avrebbe invitato il Comune, laddove si arrivi, a un accordo in contraddittorio, altrimenti si andrebbe nel giudizio di ottemperanza, dove la prova è rigida e De Matteis dovrà dimostrare effettivamente il danno subito. «Siamo convinti – ha detto però l’assessore – che l’Appello andrà molto bene: si è trattato di un arzigogolo creatosi a seguito di una sentenza del Consiglio di Stato che annullava un permesso di costruire di un primo dirigente, l’architetto Antonio Lucera, del subingresso del PUG, di un secondo avvicendamento del dirigente, cioè Piemontese, e infine dell’ulteriore nuovo subingresso di Lucera». In sintesi insomma c’è stato un doppio pronunciamento giurisprudenziale nonché un doppio avvicendamento di dirigenti che la pensavano in maniera diversa. In questo consiste dunque. a dire dell’assessore. la questione De Matteis, faccenda complessa che ha visto troppe persone occuparsi di un caso pensato in maniera diametralmente opposta.
Tuttavia Venditti ha voluto fare a Di Battista una promessa pubblicamente: «Laddove il Comune dovesse risultare soccombente e qualunque danno esso debba andare a subire a seguito della gestione di questa vicenda, sarà mio compito, finché sarò qui, dare mandato per il recupero delle somme per tutti coloro che hanno sbagliato, legali, dirigenti e tutto ciò che ne consegue».
Il consigliere si è detto allora estremamente contento, felice e soddisfatto, anche perché «vedo che lei, assessore, va ben oltre i suoi poteri di indirizzo politico, ma fa bene, è questo a mio modo di vedere l’approccio giusto».