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R-Innoviamo Lucera lascia la maggioranza e torna all'opposizione: «Disattesi gli accordi»

Nella serata di sabato 22 ottobre si è tenuta a partire dalle ore 18.00 presso l’hotel “La Balconata – Villa Imperiale” una conferenza stampa, indetta dal movimento civico “R-Innoviamo Lucera”, nel corso della quale si è spiegata l’attuale situazione politico-amministrativa del Comune di Lucera. L’incontro con la stampa del gruppo civico è giunto come epilogo di una vicenda che portò il centrodestra di Lucera ad entrare in una nuova maggioranza di sostegno al sindaco Giuseppe Pitta dopo che questi era stati sfiduciato – pena la caduta prematura, dopo appena sette mesi dalle elezioni, dell’amministrazione – da una compagine di dissidenti costituita dal gruppo “CON Lucera”.

Ad aprire l’incontro è stato il presidente del movimento, prof. Carlo Trommacco, il quale è voluto partire da lontano.

Circa un anno e mezzo fa, com’è noto, il movimento decise in maniera unanime di entrare nella maggioranza del governo cittadino, a seguito di una crisi politica all’interno della stessa, offrendo così ossigeno all’amministrazione in un momento di grande difficoltà e consentendo quindi a tale consiliatura di restare in vita. L’apporto fu dato non solo in termini di numeri bensì anche di proposte. Tuttavia, come ha spiegato Trommacco, sin dall’inizio di quell’esperienza il movimento si è sentito come un «corpo estraneo, date le esternazioni che ci hanno descritto come sopravvissuti di una politica di vecchio stampo e considerato che le nostre proposte programmatiche, contenute in un documento e ufficialmente consegnate al resto della maggioranza, sono state probabilmente ritenute minoritarie o di poco conto constatando i risultati che oggi andiamo a riportare». Nonostante ciò il gruppo ha a più riprese provato a interloquire con gli alleati per comunicare la necessità della condivisione di intenti, che nei fatti si traduceva, nell’interesse primario ed esclusivo della città, nella volontà di partecipare, «e oggi, davanti a una Lucera che ci appare ancora più asfittica di un anno e mezzo fa e purtroppo quasi in stato comatoso, abbiamo ricevuto delle risposte evasive, dei rinvii sine die». Ma Trommacco crede che la città non possa più aspettare. Intanto però quello che il movimento ha colto da parte del resto delle formazioni di maggioranza è solo una sorta di atteggiamento di sufficienza, a volte anche di supponenza, rispetto alle proposte dei suoi componenti, benché queste siano concrete e nell’interesse primario della città.

I punti che “R-Innoviamo Lucera” ha toccato ultimamente sono quelli che più gli stanno a cuore, in primis l’ambiente e l’ospedale, che vanno di pari passo e che non sono più rinviabili: Trommacco non si riferiva solo alle discariche da cui siamo circondati, ma anche a tante altre situazioni che metterebbero in gioco la salute dei cittadini. In secondo luogo una tecnostruttura «che non funziona». Quindi una decadenza sociale che per il presidente del movimento costituisce la più grave crisi della storia degli ultimi secoli della città.

Un po’, come ha ammesso lo stesso Trommacco, sono colpevoli anche loro, perché nel momento in cui hanno deciso di accedere al governo cittadino l’errore è stato quello di aver aspettato troppo tempo prima che venissero portati a termine tali obiettivi. Ora però dicono basta: «A questo punto siamo molto preoccupati per le sorti di Lucera perché queste questioni non vengono risolte e abbiamo un pessimismo di fondo, infatti dopo i ripetuti e numerosi tentativi di avere risposte concrete abbiamo deciso di prendere le distanze da chi non vuole assumersi responsabilità e fa finta di non udire un grido d’allarme che arriva dall’intera città, pertanto torniamo a ricoprire quel ruolo per cui siamo stati eletti: a settembre del 2020 eravamo all’opposizione e torniamo a esercitare quella funzione».

Il capogruppo del movimento in Consiglio Comunale Franco Angelo Ventrella invece ha ricordato che il sindaco Giuseppe Pitta aveva preso con loro l’impegno di risolvere in pochissimo tempo i problemi maggiori da cui la città è afflitta. L’ambiente, ad esempio, era un impegno prioritario, col relativo problema dei miasmi, che sono in crescita esponenziale: «Il sindaco dice che gli ha risposto l’ARPA spiegando che deriverebbero da frasche bruciate e altro, ma io ovviamente non mi bevo queste chiacchiere». Inoltre il movimento aveva già predisposto di istituire una commissione fatta da consiglieri ed esperti per ogni materia che avrebbero dovuto portare le varie istanze all’attenzione degli organi istituzionali locali: ciò, come ha spiegato il consigliere, ha portato a una letterina indirizzata al sindaco e al Presidente della Provincia e della Regione dove si dice che negli ultimi mesi i fenomeni odorigeni stanno destando molta preoccupazione, quindi si sarebbero aspettati a seguito di quella missiva una data in cui fosse convocata una manifestazione per intraprendere un percorso serio. Quanto poi all’ospedale, Ventrella ha sottolineato il fatto che i vari politici sono venuti soltanto a chiedere voti illudendo i cittadini e facendo loro credere che la struttura ospedaliera lucerina sarebbe diventata un fiore all’occhiello, salvo poi decretarne la morte riducendola a un poliambulatorio, preludio, a dire del consigliere, al suo totale smantellamento: «Il passaggio dal Lastaria agli Ospedali Riuniti è stato un fallimento dal momento in cui abbiamo regalato al Policlinico una struttura perfettamente funzionante».

Conciso e preciso l’intervento dell’assessore alla Cultura Antonella De Sabato. Un episodio in particolare l’ha infastidita: «Circa un anno fa richiedemmo un cartellone per la stagione teatrale lucerina, ma una volta portata in Giunta questa delibera mi venne bocciata perché l’amministrazione voleva fare per forza la stagione con Fabrizio Gifuni, per la quale tra l’altro abbiamo speso il doppio». Ed ha parlato di spesa eccessiva rispetto ad un coinvolgimento di pubblico che ha sfiorato il ridicolo. «Avevo portato in Giunta un cartellone, grazie all’apporto prezioso del Teatro Pubblico Pugliese, che avrebbe sicuramente portato maggior partecipazione di pubblico e con una spesa per il Comune di Lucera molto più contenuta».

Il consigliere ed ex candidato sindaco del centrodestra Giuseppe De Sabato invece ha chiarito che erano entrati in maggioranza non perché appassionati di poltrone, anzi: «A dimostrazione di ciò vale il fatto innanzitutto che ci avevano anche proposto più deleghe che abbiamo rifiutato. Intanto, come assessore alla Cultura avevo proposto con l’intero gruppo tutt’altro nominativo nonostante Antonella fosse la prima dei non eletti nella nostra lista. Il sindaco però ha richiesto che fosse proprio lei ad entrare a far parte dell’esecutivo». Poi il consigliere ha ritenuto opportuno mettere per iscritto i dodici punti programmatici del movimento condivisi all’alba della nuova accordo di maggioranza, condizione indispensabile affinché si iniziasse quella esperienza ripartendo con un nuovo assetto, dunque non si trattava di un’operazione di trasformismo, ma di ripartire nell’interesse della città e di supportare l’amministrazione in carica per evitare che si sciogliesse il Consiglio. Purtroppo, però, sin dai primi mesi di questo matrimonio le cose non sono andate bene, a partire dalla questione della tecnostruttura: «Avevamo posto il problema che essa non fosse sufficientemente preparata, ragion per cui appariva così evidente che il dirigente si trovava con un sovraccarico di lavoro tale che il troppo portava a niente». Riguardo alla questione Sant’Anna, poi, “R-Innoviamo Lucera” aveva consigliato come primo adempimento di contattare la proprietà dell’immobile, ma a De Sabato risulta che questa non abbia mai voluto parlare con l’amministrazione, e «un motivo ci sarà».

Vicenda Viale Castello: «L’abbiamo risolta davvero? C’è molto malcontento da parte di coloro che abitano in quella zona». Magari ad oggi si potrebbe parlare di peccato originale, in quanto sarebbe stato più giusto ed equo coinvolgere nel progetto i residenti della zona.

Servizi comunali: «Da quanto tempo dico che non è possibile avere un ufficio Anagrafe con sette persone ubicato nel locale in cui si trova attualmente?». Per non parlare, come ha continuato a lamentare il consigliere, dell’inadeguatezza nella gestione dei Servizi Sociali e del Piano di Zona: «In diciotto mesi non ho avuto un atto dall’assessore al ramo (Emanuela Gentile, ndr) da portare in Commissione, né sono stato invitato una volta in qualità di presidente della Commissione Consiliare a partecipare a una riunione del Piano di Zona». Eppure De Sabato aveva suggerito di portare all’attenzione degli altri sindaci del territorio la possibilità di istituire un consorzio in modo da gestire in piena autonomia e con un bilancio a sé, a zero Euro, la faccenda. Quanto a scuola e cultura il consigliere ha chiesto all’assessore al ramo e a quello ai Lavori Pubblici di fare un giro delle scuole della città per rendersi conto delle problematiche e dell’occorrente, anche se «molte volte in un secondo momento si agiva in controtendenza rispetto a quanto si diceva».

Insomma, il consigliere ha ammesso di avere difficoltà a dialogare con questo sindaco e di avere l’impressione che qualcuno agisca in maniera non proprio onesta e trasparente nei suoi confronti. «La mia candidatura alla Provincia d’altronde – ha proseguito De Sabato – significava che siamo due persone diverse». Da ultimo la vicenda del contenzioso nell’ambito della questione 167 ha dato la stura per dire una volta per tutte stop agli incarichi esterni e a due ruoli incompatibili in una stessa persona: «Si tratta di una delibera scritta in maniera scandalosa e sulla vicenda c’è stato un parere, peraltro non richiesto, dell’avvocato Ignazio Lagrotta, che per me deve lasciare il Comune di Lucera in quanto il contratto è scaduto da tempo, pertanto non so perché si continui a tenere in piedi il rapporto: a chi fa comodo? A chi risponde?». Il movimento aveva detto infatti di non essere d’accordo relativamente alla questione 167, mentre era dell’avviso che si dovesse trovare un accordo.

A tal proposito Pasquale Fania ha chiarito che quando hanno sollevato la questione del condono ciò è stato fatto perché il gruppo aveva ritenuto opportuno recuperare un po’ di somme data la difficoltà dell’Ente, poi c’era l’altro aspetto, quello dei tecnici, che avrebbe contribuito a smuovere l’economia comunale. Per tale ragione lo stesso Fania si era permesso di far notare alla maggioranza che disponeva di una delibera del 2001 (sindaco Domenico Bonghi) con la quale si predisponeva una commissione di tre tecnici, architetto, geometra e ingegnere. Ebbene, ancora oggi Fania non riesce a capire per quale motivo l’amministrazione non voglia fare il condono.

Abbiamo dunque chiesto al consigliere De Sabato se fosse per quei motivi da lui stesso elencati che non aveva più fatto sentire la sua presenza su a palazzo da diversi mesi, assenza della quale si sarebbero lamentati in maggioranza tanto da attribuirgli la mancata convocazione delle Commissioni anche da parte dell’opposizione, in special modo della consigliera Francesca Niro, alla quale ga ricordato che nessuna risposta gli è arrivata quando De Sabato a Luglio scorso chiedeva di discutere del nuovo regolamento dell'utilizzo del eatro Garibaldi «che rischia di versare in condizioni non decorose». Inoltre gli abbiamo domandato, considerato che circa un anno e mezzo fa con decisione unanime dell’intero centrodestra si era determinato di affrontare il nuovo progetto con la maggioranza salvando il sindaco dalla caduta, come mai Forza Italia (che in maggioranza è presente con l’assessore al Bilancio e alla Nettezza Urbana Antonio Buonavitacola, sostituito per surroga dalla prima dei non eletti Lucia Zoppicante in Consiglio Comunale) non fosse presente alla conferenza.

Partendo dalla prima questione De Sabato ha spiegato che già da novembre del 2021 erano venuti meno i rapporti di fiducia da parte sua nei confronti della maggioranza, infatti egli era stato autorizzato dal primo cittadino a recarsi presso il Teatro Pubblico Pugliese per organizzare una stagione teatrale di un certo livello ma allo stesso tempo con un abbattimento dei costi, cosa che si era poi riuscita a ottenere, dunque il consigliere aveva portato la questione in Commissione e si era persino organizzata la presentazione della stagione. Fin qui tutto ok. In seguito però «c’è stato un completo e assoluto stravolgimento della programmazione, tanto da fare un’altra stagione teatrale per motivi che tuttora non mi sono chiari». Così la candidatura di De Sabato alle provinciali con Giandiego Gatta era finalizzata anche a dare un messaggio all’amministrazione che non aveva rispettato gli accordi: «Da quel momento in poi il sottoscritto ha voluto segnare una rottura con la maggioranza perché mancava il rispetto». Per quanto concerne, poi, qualche consigliere che ha lamentato la mancata convocazione delle Commissioni da parte dello stesso De Sabato, quest’ultimo ha risposto dichiarando di voler innanzitutto ricordare a tutti che da quando si è insediato ha rinunciato a qualsiasi compenso: «Se devo fare quindi le Commissioni solo per un gettone di presenza non ci sto». Discorso Forza Italia: «In una riunione che abbiamo tenuto, questa forza politica si è detta soddisfatta dell’operato dell’amministrazione, quindi il segretario oggi non comprende neanche lui di cosa ci lamentiamo: il loro comportamento mi fa pensare che sono entrati in maggioranza soltanto per la poltrona».

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