A poco ore dal varo dell'ennesima Giunta Pitta che ha visto un rimaneggiamento delle deleghe agli assessori confermati e l'ingresso nell'esecutivo di Luigi Granieri sostenuto dal consigliere comunale Simone Codirenzi, abbiamo chiesto ad alcuni consiglieri della minoranza di rilasciarci a freddo delle impressioni in merito.
Francesco Di Battista (Lucera 2.0) è stato alquanto lapidario, magari riservandosi un'analisi più dettagliata nella prossima seduta di Consiglio Comunale: «La vicenda mi fa ridere. Per carità, non rido delle persone che compongono la Giunta, ci mancherebbe, anzi auguro anche al nuovo entrato di far bene. Però è la situazione politica e soprattutto amministrativa che è da ridere, ma si tratta, ahimé!, di risate molto, molto amare».
«Apprendo di questa nuova composizione e del cambio del vice sindaco che passa da Maria Barbaro a Claudio Venditti e, quindi, in quota PD», è invece la risposta di Giuseppe De Sabato (R-Innoviamo Lucera) che aggiunge: «Parliamo di un esecutivo e di un'amministrazione ormai completamente spostati a sinistra, anche in considerazione della ben nota appartenenza del sindaco, con un travestimento da civico che gli si addice. Il vice sindaco, quindi, è un novello PD costruito e ricostruito più volte. Allora non è affatto sbagliato chiedersi: ma Forza Italia che ci sta a fare? Secondo me questa è incoscienza politica: supportare e mantenere in vita un'amministrazione che oramai ha visto più fuoriuscite che entrate. Forza Italia - incalza De Sabato - è in grado di giustificare agli organismi provinciali che sta tenendo in vita un'amministrazione visibilmente fallimentare? Queste sono le risposte che andrebbero date alla città in termini di appartenenza o di opportunità che influenzano le strategie, qualora ve ne fossero, di sviluppo e di aspettative della città. I cittadini che incontriamo giornalmente stanno a loro volta rispondendo in maniera alquanto negativa. Vediamo deleghe che entrano ed escono, intanto, ma la musica non cambia. Si cambia, invece, per non morire».
Francesca Niro (CON Lucera) non vorrebbe commentare affatto, ma poi non resiste ed è un fiume in piena: «Per quanto ci siamo abituati a questi continui cambi, è avvilente leggere la storia di questa amministrazione che non trova pace. Ciononostante lui (il sindaco, ndr) rimane abbarbicato allo scranno indegnamente occupato. Riesce a trovare sì una quadra, ma posticcia, arrangiata e con una scadenza sempre molto limitata, che non si sa quanto durerà se non il tempo di conoscerlo per poi andare via, a meno che non si tratti di interessi particolari da salvaguardare e non certo quelli della comunità». La consigliera di minoranza associa delle immagini emblematiche alla situazione che la città sta vivendo con l'amministrazione Pitta: «A parte quella che raffigura una situazione da me denunciata sui social giorni fa e segnalatami da alcuni residenti di via Washington circa una panchina completamente sommersa da erbacce, ve ne è un'altra che esprime lo stato di degrado ed incuria o abbandono in cui versa il monumento dell'ex Convento del SS. Salvatore o di San Pasquale. Mi riferisco in particolar modo - precisa la Niro - all'area (peraltro oggetto di un finanziamento della precedente amministrazione che si sarebbe dovuto concludere con la conclusione dei lavori a febbraio appena trascorso, come ricorda Niro) che ingloba il sito del prerstigioso mosaico rinvenuto a San Giusto dal ritrovamento di una basilica risalente al paleocristiano». Mette le mani avanti, però, per sottolineare che la sua non vuole essere una strumentalizzazione della questione o per dire che negli anni scorsi questi problemi non fossero presenti, «però almeno - dice - si cercava di tamponarli nonostante i limitati mezzi a disposizione. Per esempio si aveva cura della manutenzione delle strade, si interveniva con tempestivirtà al taglio delle erbacce eccetera». Poi chiosa: «Dove sono, per esempio, i lavori del progetto denominato "Strada per strada"? In tutti i comuni sono terminati e qui non si vede ancora nulla. Così pure voglio ricordare i finanziamenti andati perduti per il museo, quelli del progetto "Digital divide"… E vi sarebbero tanti altri esempi. Il PNRR qui risulta non pervenuto, forse ad esclusione dell'asilo nido che dovrebbe costruirsi a Lucera 2. Insomma, è deprimente come questa amministrazione sia troppo distratta dalla sopravvivenza e dalla autoconservazione anziché dedicarsi ai grandi problemi della città».
Alla consigliera abbiamo anche chiesto se, indipendente dall'amministrazione di turno, scorga dei margini di rinascita della città. «Io vedo tanti giovani che hanno voglia di occuparsi della città. Perché non aprirgli dei varchi? Non bisogna considerarli sempre e solo un bacino di voti. Lo dico per deformazione professionale: i giovani possono fare la differenza, magari anche aiutati da noi più grandi e con un po' di esperienza. Ci vogliono, però, persone con coraggio e voglia di occuparsi della città. Certo - ammette - le difficoltà sono tante e le condizioni economiche generali del contesto che non permettono grandi opportunità di lavoro non sono favorevoli, vuoi anche per una burocrazia elefantiaca nella pubblica amministrazione, però l'unica alternativa sarebbe quella di arrenderci. Ma poi? Possiamo farcela - conclude - se mettiamo da parte i personalismi e facciamo prevalere l'amore per la città».
«Già il fatto che vi siano state numerose Giunte nell'arco di nemmeno due anni e mezzo la dice lunga sull'armonia di questa amministrazione». Esordisce con queste parole il consigliere Fabrizio Abate (PD) nel tirare le somme sull'ultimo decreto di nomina del nuovo esecutivo a Guida Giuseppe Pitta. Prosegue poi con alcune considerazioni: «È una questione di metodo. Visto che ancora non ha un portavoce o un addetto stampa, perché il sindaco non presenta la sua squadra convocando una conferenza stampa? Magari spiegherebbe anche il perché di alcune scelte piuttosto che delle altre. La città avrebbe tutto il diritto di sapere, per esempio, perché il vice sindaco viene sostituito per l'ennesima volta e tornando alla stessa persona che già era statio vice sindaco. Oppure perché alcune deleghe vengano spostate da un assessore all'altro o interscambiate tra assessori. Penso che anziché individuare delle figure competenti nei diversi settori si cerchi di far ritornare i conti solo da un punto di vista dell'equilibrio politico. La sussistenza di questa Giunta - continua Abate - non è altro che il risultato di calcoli a tavolino tra Pitta e le forze di maggioranza, visti anche i numeri estremamente risicati, con 13 consiglieri, compreso il sindaco, a supporto dell'amministrazione contro i 12 della minoranza. Pitta deve far tornare i conti per non andare a casa. Il rapporto è uno a uno: un consigliere avanza la richiesta di un assessore e Pitta, per non perdere quel voto, deve accontentarlo». Poi racconta un aneddoto sull'assessore Maria Barbaro: «Le dissi provocatoriamente che non sarebbe durata più o meno un anno e in effetti ci ho azzeccato. Era stata nominata vice sindaco ed ora quella nomina è tornata a Claudio Venditti perché la regola del tornaconto doveva essere rispettata. E siccome al PD - o a ciò che residua del PD organizzato da Dell'Aquila e Giannetta - sarebbe spettato un assessore mai riconosciuto poiché gli era stato calato dall'alto Venditti in quota a Pitta, con l'ingresso di Gianpaolo Conte nel partito le pretese in Giunta diventano due. Invece il settimo assessore è toccato a Simone Codirenzi, altrimenti questi avrebbe lasciato la maggioranza. Cosicché al PD, non potendo dare un altro assessore, Pitta ha concesso il contentino del vice sindaco. Nomina, questa, come detto tolta a Maria Barbaro alla quale, però, Pitta dà la delega al Patrimonio, alquanto delicata e fino ad oggi gestita malissimo, tanto che a Venditti sono toccati attacchi continui. Barbaro avrà dunque una bella gatta da pelare con quella delega. Ma pure in questo caso bisognava far quadrare i conti e togliere a Venditti quella patata bollente dalle mani».
L'ultima considerazione del consigliere Abate riguarda l'assessore Emanuela Gentile e il nuovo entrato Luigi Granieri. Per quanto riguarda la prima «si tratta di una sonora bocciatura. Le era stata affidata la delega ai Servizi Sociali non so con quali particolari competenze. Resta quindi senza risposta la motivazione di questa bocciatura, con la sottrazione di quella delega per affidarla a Luigi Granieri in quota Codirenzi. Non so, a proprito di Granieri, se abbia le competenze giuste in questo settore né se possa far bene. Ma resta il fatto che Pitta comntinua a ragionare con la logica del tornaconto per restare in sella più che pensare come affrontare i problemi della città».