«Non ritengo assolutamente equa e giusta l’ordinanza sindacale N.1 dell’11-01-2023 con la quale il sindaco Pitta ha deciso, per i locali siti in Via Amicarelli dal civico 1 al civico 22 e per quelli in Via Marrone ai civici 1,3 e 5, il divieto di diffusione sonora H24 e la chiusura anticipata alle ore 01:00.
Ravviso senza dubbio la necessità di regolamentare la movida nel centro storico di Lucera, ma trovo quest’ordinanza sproporzionata e discriminatoria.
Partiamo dal principio. Trovo esagerato vietare la musica H24, equiparando un Dj set che si spinge oltre, ad una semplice serata di musica dal vivo. Infatti, frequentemente i locali, per offrire un incentivo ai loro possibili clienti, propongono serate di musica live, spesso musica leggera, che terminano non oltre le ore 00:00 (di solito anche prima). Perché vietare anche questo?
Sicuramente la parte che mi ha più colpito e non condivido dell’ordinanza è la chiusura anticipata alle ore 01:00 per i locali di via Amicarelli e di via Marrone, che crea un chiaro ed evidente svantaggio nei confronti di altri esercizi, distanti poche decine di metri, che invece sono stati “salvati” dall’ordinanza (mi chiedo quale sia stato il criterio di scelta dei locali). Non mi viene difficile pensare che la folla di persone che dall'ora 01:00 dovrà allontanarsi dai suddetti locali non farà molta fatica a spostarsi di qualche metro per continuare a bere e mangiare, creando un evidente svantaggio per i rivenditori chiusi.
Abitando molto vicino alle zone interessate dall’ordinanza, capisco e comprendo le difficoltà nella salvaguardia dell'ordine pubblico ma non mi viene difficile pensare che l’ordinanza, oltre a non produrre significativi effetti, rischia di aggravare la situazione. Chi vive nelle zone del centro storico sa bene che i problemi principali non nascono a ridosso degli esercizi, bensì nelle viuzze adiacenti (via Carpentieri, vico Carpentieri, vico Barone, via De Nicastri, piazzetta del Vecchio, ecc.), dove, più lontani da occhi indiscreti, è frequente l’abuso di sostanze alcoliche e non solo, oltre ad altri comportamenti e costumi indecorosi e pericolosi. Ecco, la mia opinione è che, una volta chiuse le attività commerciali colpite dall’ordinanza, come detto sopra, una parte della folla si sposterà nei locali “salvati”, mentre un’altra parte degli avventori, probabilmente quella più “a rischio”, si riverserà con ancora più rabbia e veemenza nelle viuzze prima citate.
Un ultimo ma fondamentale aspetto, che voglio sottolineare, è che esasperare il conflitto generazionale, come fa quest’ordinanza, non giova per niente alla nostra città.
Le occasioni di svago per i giovani di Lucera purtroppo sono ormai poche e spesso si è costretti a non poter uscire oppure a dover optare per qualche comune limitrofo, penalizzando così il processo di integrazione e socializzazione dei giovani nonché il senso di identità territoriale che le situazioni di svago favoriscono, ma, soprattutto, si penalizzano le attività locali, già fortemente colpite dalla pandemia con le conseguenti chiusure forzate e dalla successiva crisi economica.
Credo che quest’ordinanza, pubblicata d’impeto dal primo cittadino, non produrrà gli effetti sperati dai residenti e danneggerà gli esercizi commerciali, peggiorando, inoltre, la qualità della vita dei più giovani. In poche parole, un disastro!».
Francesco Aquilano - Consigliere comunale