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Ci ha lasciato Don Ciro Miele, il prete sorridente e guerriero

Ho appreso della sua dipartita ieri. Aveva quasi 57 anni. Ma solo un paio di giorni prima che ci lasciasse ho ricevuto la dolorosa telefonata dell'amico e collega Davide Pellegrino, uno senza il quale il giornale fondato proprio da Don Ciro Miele non avrebbe potuto continuare le sue pubblicazioni. Solo da Davide ho saputo che Don Ciro aveva cominciato la sua più importante battaglia, nella Capitale – la battaglia finale purtroppo, che lo ha visto nella giornata di ieri sconfitto ma con grande onore – dallo scorso mese di ottobre 2024, quando i primi segni della malattia si affacciavano subdoli ed impietosi.

Inutile ammettere che dentro ho avvertito un tonfo che mi ha zittito, mentre Davide continuava a chiedermi perdono per non avermi detto nulla prima. Magari prima i segni della malattia non apparivano tali da impensierire com'è invece accaduto col passare del tempo e forse anche perché è ancora bello credere nei miracoli, nonostante tutto.

Don Ciro uomo e prete che ha lasciato diversi segni della sua presenza ovunque sia stato, da Molfetta a Terni a Lucera, guerriero contro i soprusi e le ingiustizie. A testimoniarlo, prima d'ogni cosa, il suo attivismo in "Libera contro le mafie" che vede in Don Ciotti il suo faro.

In Seminario a Molfetta ai tempi in cui Domenico Cornacchia (lo ricordiamo Vescovo della Diocesi di Lucera-Troia) era Padre Spirituale che seguiva la formazione dei seminaristi, Don Ciro Miele fu consacrato-ordinato prete in Umbria, a Terni (città dove sognava di tornare, un giorno), dall’allora Vescovo Mons. Franco Gualdrini (che Don Ciro definì «un progressista»). L'Ordinazione presbiterale avvenne il 21 maggio 1995 nella Cattedrale di Terni. Le tracce di «progressismo» in Don Ciro emersero già nella regione che rappresenta "il cuore dell'Italia" e in quella città che lo vide consacrato sacerdote, quando nel 1999 nasceva  proprio a Terni un giornale sulla scia di Don Primo Mazzolari. L'editore era la cooperativa cattolica “NEMEDIA” (fortemente voluta da Mons. Gualdrini). L'intento della rivists "Adesso" (questo il nome della testata) era di realizzare un organo di informazione commerciale indipendente, anche se strettamente legato alla diocesi di Terni Narni Amelia. E in quella occasione Gualdrini per la redazione mise a disposizione alcuni locali della Curia. Purtroppo, nonostante gli apprezzamenti a furor di popolo per la qualità dei contenuti, il giornale dovette fermarsi perché come spesso accade per iniziative locali di questo tipo, i fondi non erano sufficienti per la sua continuazione. Finché “una nuova generazione di redattori, costituita da giovani universitari legati da rapporti di amicizia, totalmente privi di esperienza giornalistica ma pieni di entusiasmo e di ideali, decise di fare di Adesso uno strumento di espressione e un laboratorio di idee senza alcun intenzione – o ambizione – a guadagnarci qualcosa in termini economici”.

La rivista aveva preso ormai un’altra piega da quella originaria allorquando “Arnaldo Casali, vecchio amico di don Ciro, comincia a collaborarvi quattro mesi dopo l’inizio delle pubblicazioni e diventa caporedattore all’inizio del 2000 imponendo la nuova linea editoriale, imperniata non più sull’informazione locale ma sull’approfondimento culturale”.

L'attivismo di Don Ciro non si ferma (in quegli anni fu anche responsabile dell’informazione per quella Diocesi) e va in onda anche sul palinsesto locale “Canale 8” con un talk show condotto dallo stesso e dal titolo “Sale & Miele” (da dicembre 2000 a marzo 2001). Alla redazione di “Adesso” viene poi offerta la gestione di “Reteblu”, all’interno della quale nasce “AdessoOnLine”. La rivista viene catapultata in Internet. Si era a metà 2001. Nel dicembre del 2001 il gruppo dei redattori rimasti costituisce l’associazione “Adesso”, che prende parte al bando del Comune di Terni per iniziative giovanili “ottenendo un finanziamento di tre milioni di lire”, con l’intento di far nascere il nuovo “Adesso”. Nel 2002 Don Ciro Miele lascia Terni e la direzione di “Adesso”che affida ad Arnaldo Casali.

Un'esperienza, quella della sua amata Terni, che Don Ciro portò nel 2008 a Lucera con la creazione della testata "Adesso il Sud", concentrata su accadimenti locali. La testata ha dato la possibilità a chi si avvicionava alla pratica del giornalismo di conseguire il tesserino di iscrizione all'Ordine dei Giornalisti. Presso la Parrocchia di Santa Maria delle Grazie Don Ciro aveva aggregato molte persone animate da grande volontà di mettersi a disposizione della comunità. Grazie a Don Ciro Miele, peraltro, a Lucera arrivò lo scoutismo. La parrocchia in zona 167 stava più o meno rivivendo il fermento e la fiducia che non erano mancati con Don Pasquale Gelormino. Don Ciro si metteva a disposizione di chiunque. Gli piaceva farlo e gli piaceva essere pioniere di grandi avventure nel nome di quel «riformismo» che riponev nella sua valigia e in ogni suo spostamento. Non sono mancate le delusioni. Il culmine, quella registrata appena alcuni mesi dopo l'insediamento dell'amministrazione Tutolo nel 2014 in cui aveva fortemente creduto mettendo a disposizione tutto lo spirito di forti iniziative ed il suo stesso giornale. Molti hanno goduto di quei benefici, pochissimi hanno ringraziato. Ma anche la chiesa avrebbe dovuto essere forse un po' più generosa nei suoi confronti e riconoscergli le qualità che Don Ciro avrebbe potuto esprimere forte e meglio. Perché ne aveva da vendere. Con i pregi e i difetti che accompagnano ogni uomo o sacerdote su questa terra.

Conserverò nel mio cuore le lunghe chiacchierate con Don Ciro ma sopratturro il momento in cui gli consegnai una stampa su canvas di grande formato della Madonne che scioglie i nodi. L'estasi che irradiava il suo volto non posso dimenticarla. Perché Don Ciro Miele di nodi ne ha sciolti davvero tanti durante il suo percorso che si è interrotto troppo presto, fermandosi proprio davanti a quello più difficile ma che di certo non lo vedrà arrendersi nemmeno lassù.

Don Ciro era parroco della parrocchia Santi Pietro e Paolo Apostoli a Casalvecchio di Puglia (FG).

Un abbraccio caldissimo ed affettuoso a suo padre Vincenzo e a sua madre Giovanna con i quali abbiamo spesso scherzato e riso come un ragazzo – quale mi sentivo spesso – fa trovandosi al cospetto di gente vissuta. Un abbraccio ancor più forte alla sorella, la dolce Tonia.

«I funerali di Don Ciro Miele – riporto quanto pubblicato da Adesso il Sudsi terranno nella giornata di domani, a Casalvecchio di Puglia alle ore 15:30. La salma verrà portata nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, questo pomeriggio e alle ore 19:00 seguirà una veglia di preghiera. Alla veglia e ai funerali potranno partecipare tutte le persone che gli hanno voluto bene in vita. I funerali (come contrariamente si era sparsa la voce, nda) NON SONO IN FORMA PRIVATA! Don Ciro è sempre appartenuto al popolo e tra il suo popolo verrà salutato».

A Dio, Don Cì!

Roberto Notarangelo

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